Nel gennaio 2024, su richiesta della dr.sa Simonetta Gerevini, nella sua qualità di componente del Tavolo Tecnico della Regione Lombardia: “Condivisione dell’imaging fra HUB e Spoke e gestione del mezzo di contrasto per eventi Stroke”, la Società Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (SIRM) ha attivato un gruppo di lavoro per redigere redigere un parere tecnico sul ruolo del Medico Radiologo nella gestione dei Pazienti con sospetto ictus, con particolare riferimento alle indagini diagnostiche di secondo livello, come la TC, l’angio-TC e la TC di perfusione dell’encefalo con mezzo di contrasto.
Il documento è stato stilato da un gruppo di Medici Radiologi esperti nell’argomento alla luce della normativa vigente e precisa che
- il Medico Radiologo, per lo specifico percorso formativo, è l’unico Specialista autorizzato ad erogare radiazioni ionizzanti a fini diagnostici ed a rilasciarne refertazione scritta,
- nessuna esposizione a fini diagnostici può essere somministrata in assenza di un referto radiologico,
- nessun esame diagnostico di secondo livello, come ad esempio l’angio-TC o lo studio TC di perfusione dell’encefalo (dove il volume da acquisire è a discrezione del Medico Radiologo e devono essere utilizzati accorgimenti volti a ridurre la dose radiante ed a modulare la dose e le modalità di iniezione del mezzo di contrasto), può considerarsi una procedura standardizzata/standadizzabile.
Il documento conclude che
- gli esami che prevedono l’iniezione di mezzo di contrasto per via endovenosa non possono rientrare tra gli esami complementari (definiti come attività di ausilio diretto al Medico Specialista o all’Odontoiatra per lo svolgimento di specifici interventi di carattere strumentale propri della disciplina),
- per legge tali esami non possono essere effettuati in assenza del Medico Radiologo, unico Specialista autorizzato a gestire la procedura diagnostica e a dare indicazione all’iniezione del mezzo di contrasto.
Silvia Magnaldi e Valentina Martines