Il TAR del Lazio si è pronunciato in via definitiva sul ricorso proposto nel 2016 dalla Regione Veneto e, contestualmente, dalla Federazione Nazionale dei Collegi Professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, mirante all’annullamento del Decreto del Ministero Salute su “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate” – in attuazione all’art. 6 del d. lgs. 187/2000 – pubblicato su GURI 261 del 9/11/2015.
A contestare il ricorso si costituiva il Ministero della Salute nonché la Società Italiana di Radiologia Medica e interventistica (SIRM) e il Sindacato Nazionale dell’Area Radiologica (SNR) rappresentati dal collegio difensivo composto dai Prof. Avv. Giovanni Pasceri, Prof. Avv. Federico Sorrentino e avv. Silvia Felicetti.
In seguito alle puntuali contestazioni argomentate dalle resistenti SIRM e SNR, il Tribunale Amministrativo del Lazio, sezione di Roma, con sentenza n. 11242/2022, pronunciata il 24 agosto 2022, ha integralmente rigettato il ricorso.
La sentenza è particolarmente importante non solo per le questioni di diritto costituzionale affrontate in tema di leale collaborazione tra Stato e Regioni, ma perché riconosce come principio di diritto che le esposizioni mediche, ai sensi dell’art. 159 del D. Lgs. 101/2020 (così come prevedeva già il D. Lgs. n. 187/2000), devono essere effettuate sotto la responsabilità clinica del Medico Radiologo specialista, a cui compete la responsabilità della scelta delle metodologie e tecniche idonee a ottenere il maggior beneficio clinico, in quanto unico soggetto in grado di valutare anche la possibilità di utilizzare tecniche alternative.
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