In Calabria l’adesione ai programmi di screening oncologici è molto bassa, con solo il 6,1% dei cittadini che effettua il test per il sangue occulto nelle feci e il 16,4% delle donne che si sottopone a mammografia. Inoltre, il 44,5% della popolazione è sedentaria e il 46% ha problemi di peso. Per promuovere la prevenzione SIRM, AIOM, AIRC e Fondazione AIOM hanno partecipato il 5 e 6 maggio al “Villaggio IN Italia” di Reggio Calabria, durante la tappa del Tour Mediterraneo della Nave Vespucci. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione primaria e secondaria. In Calabria si stimano oltre 10.000 nuovi casi di tumore all’anno, ma il 40% potrebbe essere evitato con stili di vita sani. Preoccupano anche la scarsa attività fisica, l’alimentazione scorretta e la limitata attenzione degli operatori sanitari nel consigliare cambiamenti salutari. Gli screening come SOF test, mammografia, PAP test e HPV test sono fondamentali per una diagnosi precoce. La prevenzione può aumentare le possibilità di guarigione e ridurre le recidive. Il progetto si inserisce in un’iniziativa più ampia, voluta dal Ministero della Difesa e sostenuta da dodici Ministeri, per valorizzare la cultura e la scienza italiane nel mondo. La collaborazione tra istituzioni e sanità mira a ridurre l’incidenza e la mortalità del cancro.
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Prevenzione oncologica in Calabria il 5 e 6 maggio con la nave Vespucci

Tumori, tappa a Reggio Calabria del Tour Vespucci per migliorare la prevenzione
“Il test impiegato per lo screening del tumore del seno è la mammografia – afferma Nicoletta Gandolfo, Presidente SIRM -. Eseguita con regolarità, permette di individuare lesioni molto piccole, non ancora palpabili e indolenti che, quando necessario, possono essere rimosse con interventi chirurgici poco invasivi che preservano l’aspetto estetico e consentono elevate probabilità di guarigione. La mammografia va effettuata ogni due anni nelle donne fra i 50 e i 69 anni e alcune Regioni hanno esteso l’esame fino a 74 anni. Anche per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero, esistono esami di screening efficaci e garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale come il PAP test e l’HPV test, che consentono di individuare lesioni in fase iniziale. L’esame di riferimento per le donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni è l’HPV test, da ripetere ogni 5 anni, mentre per le donne tra i 25 e i 29 anni rimane il PAP-test da effettuare ogni 3 anni”.
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Tour Vespucci, tappa di Reggio Calabria – la prevenzione è un gioco di squadra
Intervista ad Anna Ferrarelli, Presidente gruppo regionale Sirm Calabria