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Di cosa si occupa la Sezione di Etica?

La sezione di Etica e Radiologia forense è una delle sezioni che trattano “Tematiche di particolare interesse societario” della Società Scientifica, con le sezioni “Gestione delle risorse ed economia sanitaria in Radiologia”, “Mezzi di Contrasto”, “Radiologia Informatica e Intelligenza Artificiale”, “Radioprotezione e Radiobiologia”.

È più che evidente quanto sia necessario che nel bagaglio dei professionisti, e specialmente dei giovani che si affacciano alla professione, non si trovino soltanto il “cosa” e il “come”, ma anche il “perché” della nostra attività che, già governata da un codice deontologico medico, ha bisogno irrinunciabile di un corpus che detti i comportamenti nello specifico della professione radiologica. È indispensabile quindi essere padroni dei significati dei due termini, Etica e Deontologia, che governano l’agire degli individui, compresi, ovviamente, i medici radiologi. 

La parola etica deriva dal greco ethos, che si riferisce al comportamento di un individuo basato sul suo carattere. Si tratta di una branca della filosofia che studia l’insieme di norme morali che influenzano le nostre azioni e la loro base. Questo è in qualche modo la scienza della morale che prova a definire ciò che è bene e ciò che è male. Lo scopo dell’etica è quello di definire il comportamento degli uomini al fine di ottenere una società ideale e la felicità di tutti. Tanto l’etica che la morale si occupano delle nostre abitudini e maniere di agire nella misura in cui possono essere considerate corrette o incorrette.

La parola deontologia deriva anch’essa dal greco come etica, più precisamente dalla parola deontos che significa dovere. È il ramo dell’etica che pone le basi dei doveri di una persona in termini di moralità. 

La deontologia si applica al mondo professionale attraverso la definizione di un insieme di regole e degli obblighi che incombono sulle persone di una professione o un mestiere. A differenza dell’etica professionale, che definisce ciò che rende un particolare individuo si sente come moralmente corretto nei confronti della sua professione, la deontologia professionale è un codice di condotta che si applica a tutti i professionisti.

La sezione si occupa, quindi, di approfondire questi ambiti di interesse speculativo e scientifico, ovvero quelli dell’etica e della deontologia della professione del medico radiologo.

Inoltre, la sezione fornisce approfondimenti e sull’attività radiologica medico-legale nel contenzioso civile e penale, nonché tutti gli aspetti legali riguardanti l’esercizio professionale. 

Da ciò discendono, da cui, i consistenti stretti legami e rapporti con le altre sezioni di particolare interesse societario, ma anche con le sezioni di tecnica, d’organo e trasversali. In pratica ogni sezione di studio della SIRM ha un legame stretto con ciascuna delle “sezioni di particolare interesse societario”.

Fra le nuove frontiere della disciplina è di recente acquisizione la virtopsy, ovvero l’autopsia virtuale, con tutte le caratteristiche della necroscopia e della medicina forense, con la nascita di una nuova semeiotica per immagini, che si va ad affiancare alle valutazioni diagnostiche e forensi nel vivente.

Nel corso della sua attività la sezione non ha solo prodotto i convegni prescritti dallo statuto e dal regolamento, ma anche corsi ad hoc e partecipazioni ai convegni delle altre sezioni, per le caratteristiche trasversali dei campi d’interesse.

La produzione dei testi, tutti reperibili sul sito, ha inteso fornire ai colleghi degli strumenti di lavoro con i quali navigare in sicurezza ed etica nei mari della professione, dei quali forse il più importante è stata la vasta integrazione e complemento al codice deontologico medico, il Corpus etico-deontologico del medico radiologo, che interpreta l’esigenza di evidenziare le specificità della professione del medico-radiologo rispetto ad altre branche della Medicina, analogamente a quanto già avvenuto anche in altri Paesi Europei.

Il tema dell’etica è un campo di interesse giovane ed in continuo rimodellamento, soprattutto nell’ambito radiologico, in cui le continue innovazioni tecnologiche introducono variabili sempre nuove nella condotta operativa, proponendo continuamente ulteriori sfide nella ricerca di un’etica comportamentale che, nel rispetto delle versioni più aggiornate del giuramento di Ippocrate, possa offrire ai medici radiologi italiani guide pratiche e operative di comportamento professionale nel rapportarsi alla telemedicina, al teleconsulto, all’intelligenza artificiale alla radiologia domiciliare, alla privacy e, soprattutto, alla tutela dei pazienti e della popolazione dalla comoditization e dalla trasformazione della professione medico-radiologica in un esamificio commerciale, ad alto rischio di essere inappropriato e pericoloso per i pazienti.

L’attività del medico radiologo è invece clinica e delicata, e centrale nell’attività medica, tale che il radiologo sia, tra gli specialisti, quello che più si confronta con le altre branche specialistiche e le altre figure professionali. Basti pensare che un’équipe radiologica è formata, nella sua attività quotidiana, da tre diversi profili professionali, ovvero radiologo, tecnico di radiologia ed infermiere, solo per la comune operatività. 

La difesa degli spazi necessari da dedicare alla professione non è, o perlomeno non è soltanto, un argomento sindacale, ma è uno strumento tecnico-scientifico per la qualità del lavoro e la sicurezza dei pazienti. 

Il corpus etico deontologico del medico radiologo esprime i principi sui quali deve essere improntato il rapporto con i colleghi e con collaboratori afferenti alle Professioni Sanitarie: solidarietà e collaborazione, reciproco rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, nonché delle correlate autonomie e responsabilità, specie nelle nuove sfide di condivisione con le altre professioni sanitarie, sempre più competenti e preziose nell’assistenza.

Parallelamente la sezione ha la mission di contribuire allo spessore culturale specifico e di esperienza concreta dei colleghi che si vogliano avvicinare professionalmente alla consulenza per i tribunali civili e penali, perseguendo lo scopo che l’attività di consulenza tecnica radiologica si espanda, per garantire pareri alla magistratura di alta qualità, tecnica ed etica pro veritate, che garantiscano equità, equilibrio e giustizia, a vantaggio di tutti, giudicanti, attori e convenuti. 

A tale fine la sezione ha redatto un documento guida: “la Consulenza Tecnica d’Ufficio in ambito radiologico”, anch’esso reperibile sul sito, che andrà incontro certamente a successivi aggiornamenti. 

Archiviata, con la legge Legge 24, 8 marzo 2017, 40legge Gelli-Bianco-Maturani, , la cattiva consuetudine di chiedere sulle immagini pareri a chiunque, dall’igienista direttore sanitario, al chirurgo, all’ortopedico etc., finalmente è sancito che al CTU coordinatore del collegio, un medico legale, si debba affiancare uno o più specialisti di competenza nel caso specifico. È quindi aumentata la necessità che sempre più colleghi radiologhi conoscano limiti e competenze, tecnica e deontologia dell’agire nei contenziosi.  

Si è assistito, per esempio, nel passato, da parte di colleghi radiologi, a “refertazioni ex post”, inammissibili in un contesto cognitivo completamente alterato, in termini semplici “con il senno del poi”, cioè quando qualsiasi reperto assume dimensioni di ovvietà. Da dimenticare, anche e soprattutto da parte dei radiologi, l’idea che si possa giudicare una immagine slegata dalla clinica, essendo invece essenziale il contributo clinico del medico clinico radiologo alla valutazione non tanto dell’eventuale errore o svista, ma della sua conseguenza sulla storia clinica della patologia in oggetto, unica sanzionabile, non essendolo l’errore senza il danno. 

Nella evenienza più frequentemente fonte di contenzioso, della mancata visualizzazione e/o segnalazione, è essenziale, nel momento in cui si esprime un parere sull’operato professionale di un collega, cercare di riprodurre, o di ricostruire, quanto più vicine possibile alla realtà, le condizioni ambientali in cui la prestazione è stata resa, il contesto ambientale, le eventuali corresponsabilità nell’o non mettere, in attoda parte della amministrazione, efficaci strumenti di prevenzione dell’errore. 

Occorre risalire a quale quesito clinico fosse stato posto, quali altri elementi anamnestici o laboratoristici fossero disponibili e quali altre metodiche fossero accessibili nello stesso momento all’operatore radiologo, insomma la contestualizzazione del caso concreto deve essere non solo patrimonio del medico legale, ma essenziale per una corretta relazione d’ufficio dello specialista radiologo.

Se il CTU medico radiologo può trovare altrove le informazioni culturali specifiche al caso di specie, pur tuttavia il testo offre le informazioni multidisciplinari che possono agevolarne il lavoro professionale in concerto con il medico-legale.

Il testo offre al neofita le informazioni necessarie a capire in quale fase del contenzioso viene richiesta la sua opera professionale, come debba essere articolata l’attività del consulente e quale debba essere il ruolo professionale del medico radiologo consulente in sincronia con il consulente medico-legale.

E per il non neofita il testo offre i riferimenti normativi utili alla pratica di consulente d’ufficio.

L’avvicinarsi alla pratica forense può contemplare anche l’attività di autopsia virtuale richiesta dalla procura della repubblica. Attività che necessita specifica esperienza non solo nella analisi delle immagini, ma anche nella gestione formale dell’incarico, nella acquisizione e nella redazione della consulenza in cui l’interpretazione radiologica deve essere resa alla luce delle informazioni fornite dal medico-legale con il quale l’attività professionale è strettamente congiunta.

Un contributo estremamente specialistico e settoriale è stato offerto nel webinar relativo alla età ossea ed agli esami radiologici per scopi non medici di cura ai fini della definizione dell’età ossea e della collocazione legale del soggetto nella maggiore o minore età, dal quale verrà prodotto un testo/manuale per chi sta in prima linea. Senza trascurare gli approfondimenti sui temi assicurativi.

Sono in programma altre iniziative relative all’analisi della attività dei Comitati Etici e del ruolo in questi organismi, troppo negletto, dei medici radiologi, anche e specialmente nell’ambito della ricerca, i complicati e sfidanti temi dell’etica nella Intelligenza Artificiale e la raccolta del guanto di sfida del costante aggiornamento tecnologico, in modo che diventi strumento sempre più efficace nei percorsi diagnostici e terapeutici dei pazienti. Il radiologo è uno degli ultimi internisti,  e, contrariamente a ciò che si pensa, la sua cultura non può che essere anche olistica e umanistica, e la sua cultura clinica e della fisiopatologia completa e vasta. La sezione si impegna alla diffusione del valore della comunicazione al Paziente relativamente alle modalità di esecuzione delle indagini strumentali, dell’acquisizione del consenso, della comunicazione dell’esito della procedura diagnostica effettuata.

Per questi motivi un articolo che descriva con compiutezza il ruolo di questa sezione non può che terminare con l’esortazione, rivolta prevalentemente ai giovani, ma anche a tutti gli iscritti, a iscriversi alle sezioni e a seguire i webinar, i corsi e i testi di questa e delle altre “sezioni di particolare interesse societario”, scheletro sul quale si fonda l’intera attività professionale.

Stefano Canitano

Presidente Sezione di Studio di Etica e Radiologia Forense

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